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Un sentito Grazie alla Signora Edda Negri Mussolini Per essersi prestata ha questo Video associazione dedicata ad un angelo in questo periodo ha allestito in via provinciale 2 in fantastico percorso in sculture di sabbia realizzate Leonardo Ugolini & C. un piccolo sunto di cio che una piccola associazione e riuscita a fare in africa Resto del carlino sezione Forli del 12/07/2017 Il 25 luglio 1943 a Predappio I ricordi di un bambino Siamo tornati, come in ogni estate di quegli anni Quaranta, a Predappio, il paese di nostra madre, dove siamo nati tutti e quattro. Io, il più piccolo, Figlio della Lupa, ho finito a Urbino dove abitiamo (nostro padre è segretario comunale, carriera che ha cominciato qui nel 1921) la II Elementare. Ricordo un fine luglio caldo e sereno. Il 25 luglio cala sull'assolata Predappio la notizia, ripetuta dalla voce stentorea dell'annunciatore dell'Eiar, dell'arresto "del cavalier Benito Mussolini". Uno choc. Soltanto cinque giorni prima abbiamo assistito al raduno delle delegazioni nazionali della Gil, la Gioventù Italiana del Littorio, vanto del regime, belli, eleganti nelle divise bianche e nere. "Il Resto del Carlino", il giornale di casa, esorta a "stringersi attorno alla Monarchia". Racconta di manifestanti partiti, a Bologna, dal giornale, tipografi in testa, per "via dei Mille e via Indipendenza, cantando l'Inno di Mameli e raccogliendo lungo il percorso una folla plaudente". Il giornalista Ezio Cesarini "ha arringato la moltitudine acclamante". Sarà, un anno dopo, fra i fucilati della Montagnola. A Predappio, apparentemente, non succede nulla di rilevante. Gli antifascisti però non mancano, socialisti, comunisti, cattolici (l'intera famiglia di Adone Zoli, poi ministro e presidente del consiglio dc). La giunta "rossa" è stata sciolta d'imperio dal prefetto, non volendo dimettersi dopo la Marcia su Roma. L'ex sindaco socialista Ciro Farneti, ripetutamente bastonato con violenza dagli squadristi, è morto nel 1925. Un suo ex assessore, il carrettiere socialista Gilberto Cappelli detto "Bangèra", pestato a sangue più volte, per non arrendersi ha scelto di non frequentare più l'osteria, per un ventennio. Davanti al Tribunale Speciale sono finiti i fratelli Bartoli: Quinto, bracciante, e Sabatino, comunisti, condannati a più anni di galera. Come il maniscalco Alfredo Guardigli. Gli antifascisti della provincia di Forlì in carcere o al confino sono stati 218. Ogni 1° Maggio qualche bandiera rossa spunta sempre sul camino di una fornace o su di un albero. I fascisti, furibondi, fanno irruzione nelle case dei sovversivi per vedere se festeggiano cucinando i tortelli alle erbe. Dove li trovano, rovesciano per terra le pentole. Dietro quella coltre di caldo e di silenzio, succedono delle cose anche a Predappio, dove il duce ha voluto insediare, fra il paese vecchio e quello nuovo, una grande fabbrica di aerei da guerra, la Caproni. Lo si legge in un rapporto di polizia del 30 dicembre. Nella frazione di Tontola, il 26 luglio, Egisto Capacci, calzolaio, e Giuseppe Ferlini, assieme ad un certo Mordenti, hanno fatto irruzione nella sede del Fascio bruciando il gagliardetto e i quadri, a cominciare da quello del duce. Altrettanto nel Dopolavoro di Santa Marina di Predappio e, nei giorni successivi, in varie Case del Fascio. Giuseppe Ferlini sarà fra i primi partigiani predappiesi e anche il sindaco della Liberazione. Nello stesso 25 luglio si è costituita all'Aeronautica Caproni una commissione di fabbrica (lo denuncerà il direttore dello stabilimento comandante Ulisse Riganti) composta da "alcuni elementi del luogo" fra i quali Zarattani Luigi, falegname, Giovannini Aldo e Toscani Armando, torinese, impiegato. Si sono recati a Forlì dal maggiore Luttichau del Fabriguerra, reclamando misure contro taluni squadristi. Il clima in fabbrica è molto acceso, dicono, e si temono incidenti. Presto si riunisce all'Osteria del Moro (antico luogo di raduno di anarchici e socialisti) una cellula antifascista. Ma, dopo l'8 settembre, scatta la repressione. Il 23 Mussolini atterra a Forlì su di un aereo tedesco. Vuole insediare qui il governo della Repubblica Sociale Italiana e convoca alle Caminate l'ex gerarca Leandro Arpinati per chiedergli di essere il ministro dell'Interno. Invano. Per ragioni di sicurezza la RSI si sposta fra Salò e Gardone. Ai primi di ottobre dunque Mussolini lascia Predappio e stavolta sarà per sempre. Ha compiuto appena ora 60 anni, di una vita intensa e violenta. Tuttavia la burocrazia, inossidabile, lo insegue. La Società Idroelettrica Alto Savio esige infatti il pagamento delle bollette delle Caminate: lire 11.210,70. Fin lì se l'è caricate la Marina. Ed ora? L'VIII Armata avanza nel fango del primo autunno 1944. Sull'Appennino tosco-romagnolo le bande partigiane sono numerose. Predappio potrebbe venire liberata il 27 ottobre. Ma i partigiani locali chiedono agli Alleati un rinvio al giorno dopo, cioè alla data-simbolo del 28 ottobre, XXII dell'era fascista. Così sarà. Dal 1946 Predappio avrà sempre amministrazioni di sinistra.
Se mi si permette Una riflessione personale sul operato dell'artista Partisani Benito , è che questa persona sicura di sé stessa , non era a compromessi con nessuno , la sua arte o piaceva , o non piaceva solo il tempo , faceva giudicare alla gente la specialità la qualità delle sue opere , mi dispiace di non averlo conosciuto personalmente ,vedere le sue reali opere "non fotografie " danno una sensazione interna , che non è limitata soltanto l'immagine esteriore, ma si sente su ogni pennellata ,energia e la corposità di questo personaggio. Benito Partisani alias Mastro Lupo nato a ( predappio 21/01/1906) predappio 24/06/1969 era un pittore , scultore , ceramista italiano Ringrazio Monica Partisani nipote di Benito Partisani ( alias Mastrolupo ) per avermi donato questi libri Personalità poliedrica ed eclettica i cui lavori, sia dedicati alle tematiche sociali che a quelle religiose, sono beni diffusi soprattutto in , romagna pubbliche collezioni. Nacque a Predappio da genitori che gestivano un'osteria, frequentata da anartici e socialisti del tempo. Dal suo padrino di battesimo da Mussolini Benito (a quel tempo socialista e rivoluzionario), trasse il nome proprio che gli fu d'imbarazzo quando poi, ventenne, fu riconosciuto meritevole nel campo dell'arte. Rimasto orfano del padre, con la madre si trasferi' alla laspezia e segui le lezioni di scultura di angolo del santo A Roma , contemporaneamente al servizio militare in Marina, seguì i corsi dell' accademia delle belle arti. Vinse un concorso di pittura a Bologna e di conseguenza fu invitato alla, Biennale di Venezia ma rifiuto' per il suo carattere schivo. Anzi, decise di non partecipare a mostre d'arte, dedicandosi al lavoro e all'impegno sociale, tanto che, nel dopoguerra, venne eletto Sindaco di Predappio. Con lo pseudonimo di Mastro Lupo continuo' tuttavia a coltivare la pittura e l'arte ceramica di cui tenne anche scuola, sostenuto in questo anche da Renato Gattuso ( pittore e politico italiano ) testo tratto daa questa scultura poco piu alta di 40 cm, opera di mastrolupo, lascia letteramete supiti, dalla precisione della forme e pensare che allinerno questa scultura è cava non dimenticatelo un particolare ringraziamento va ad Adone Zoli che come presidente del consiglio si adopero per far si che la salma di Benito Mussolini nel 1957 torno al suo paese di origine Predappio una frase storica quando Adone Zoli chiese al allora sindaco di Predappio che ne pensava di riportare la salma di Benito Mussolini a Predappio " un chà mai fat paura da viv un c 'fà paura gneca da mort " ( non ci ha mai fatto paura da vivo non ci fara neppure da morto ) grazie Adone per aver riportato a noi un nostro concittadino , tu ! turista o nostalgico quando vieni a predappio per fare visita alla cripta Mussolini porta i tuoi omaggi anche a questo personaggio (che riposa vicino alla cripta Mussolini) e diede un giusto riposo a chi ha fatto tanto per l'Italia Nato da una famiglia originaria di Predappio, si laureo' in giurisprudenza nel 1907, esercitando la professione di avvocato prima a Genova, poi a Bologna ed infine a Fienze: nel capoluogo toscano entro' in contatto con Tommaso Brunelli, avvocato cattolico che nel 1919 fu eletto deputato tra le file del Partito Popolare Italiano. Cio' influenzo' notevolmente l'ideologia politica fantastico libro racconta la storia di una persona rimasta sempre nella ombra del marito , dalle umili origini contadine , ma con una dignita ed altruismo non indifferenti scritto dai ricordi si Eddna Negri Mussolini nipote ed i doc storici di Emma Moriconi Il Giornale d'italia il presente sito e' in allestimento cio che ora si vede e' in versione beta |
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